"Dopo Il Velluto di Utrecht, romanzo di alto valore letterario, che precorre i tempi di conquiste non impossibili, in materia di trapianto di organi, Dionisio Da Pra con questo Alla mia gatta piace Beethoven ci offre un altro saggio della sua inventiva, movendosi ai confini della fantascienza.
"In esso si narra di un elaboratore elettronico, Eufemio, che si spinge ben oltre gli obiettivi prefissati dai programmatori per divenire, grazie alla spiccata personalità, alle caratteristiche quasi umane, agli slanci affettivi di cui è capace, il protagonista assoluto della vicenda romanzesca.
"Il linguaggio, avvincente e piacevole, si pone alla portata di tutti, benché nulla abbia da invidiare ad un esperto di informatica."Giuria del Premio Internazionale Giovanni Gronchi, novembre 1991