Per contro - anche le contraddizioni regalano palpiti all'esistenza -, accenna volentieri agli approdi visibili dei suddetti pensieri, ovvero alle opere cartacee in cui si concretano. Non dubitiamo, allora, che il nostro sappia amoreggiare con le parole altrui non appena facciano riferimento ai suoi parti letterari.
A tale riguardo, va osservato che i mass media valdostani, non sempre restii a segnalare l'uscita di un suo libro, gli negano il sovrappiù di una attenzione critica.
Ha
posto rimedio a tale deficienza Lucrezia Pongan, autrice di un bell'articolo
apparso sul Corriere della Valle d'Aosta.
"Alla
mia gatta piace Beethoven"
Lucrezia
Pongan
"Alla
mia gatta piace Beethoven" è un romanzo singolare, anzi, singolarissimo.
il protagonista è - pensate - nientemeno che un computer... innamorato.
Una
particolare programmazione della macchina la conduce a provare sentimenti
in effetti insoliti per un prodotto tecnologico a funzione essenzialmente
pratica, e induce a sviluppi inaspettati nella storia, una storia che non
capita tutti i giorni di leggere.
Il
libro è scritto da Dionisio Da Pra, scrittore dotato di un patrimonio
linguistico fuori dall'ordinario (un po' come le sue storie), e di una
capacità d'analisi dei sentimenti e delle emozioni dei protagonisti
minuziosa, ricca di sottolineature e di dettagli. Il computer della storia
si fa personalità con tanto di tormenti, di dubbi, di certezze,
di fronte all'emergere del sentimento d'amore, e si creano allora situazioni
romantiche e paradossali, che sfociano poi nel poliziesco. Edito dalla
Editrice Menna di Avellino, questo libro non è l'unico uscito dalla
penna barocca e sottile di quest'autore, che nel romanzo "Il velluto di
Utrecth" offre un quadro d'epoca interessante e ricco e - non c'è
bisogno di ripeterlo -particolarmente efficace sul piano linguistico. Non
si deve farsi assalire dalla fretta, nell'affrontare i racconti di Da Pra,
poiché essi sembrano essere figli, pur nella modernità delle
tematiche, di altri tempi meno affannati, più a misura d'uomo; occorre,
per gustarli, soffermarsi sulle descrizioni, sugli intervalli narrativi,
poiché essi sono importanti per le atmosfere che vanno a creare
e determinanti per entrare nel mondo dello scrittore, fatto di parole giocate
con destrezza, con abilità, con il gusto del suono e dell'immagine.
Di Dionisio Da Pra ricordiamo altre opere come "Picchio Spada"...