TONGA TONGA!

Con quest'opera Dionisio Da Pra modifica in parte la prospettiva allegorico-fantastica del precedente e fortunato romanzo, Picchio Spada, recando in scena personaggi concreti e realistici anziché immaginari, ma conserva l'efficace approccio dal sapore fiabesco e incantato, fortemente connotato in senso morale e, anche, didattico nell'accezione migliore.

  La storia è di per se stessa semplice e consiste nella narrazione dell'intreccio delle vite di cinque adolescenti - l'africano Bushongo, l'indiano asiatico Horo, l'argentino Juan Manuel, l'italiano Stefano e il britannico Peter - che s'incontrano imprevedibilmente, in quanto vincitori di un concorso mondiale indetto dall'Unesco. Divengono così - ragazzi dotati di intelligenze da adulti -, una sorta di simbolo della possibile unione di tutti i popoli, chiamati a vivere sotto l'occhio degli osservatori (e anche delle telecamere) un'avventura breve e significativa: la costruzione di una capanna nell'arcipelago delle Isole Tonga. Poco più d'un pretesto per cementare un'amicizia e un'intesa che, circa vent'anni dopo, riscopriranno inalterata e ancora viva, quando l'iniziativa d'uno di loro li condurrà a ritrovarsi nello stesso luogo e a soggiornare nella medesima capanna: escamotage narrativo, questo epilogo, che permette all'autore di rilanciare il tema della fratellanza universale e dell'impegno per il progresso e la prosperità dell'intero pianeta.

  Si tratta di un libro scritto secondo la miglior vena di Da Pra, in maniera da risultare adattissimo ai giovani senza confinarsi, però,  nella letteratura di genere, sicché anche ogni adulto può trarre da queste pagine il profitto d'una buona lettura. La vicenda, affettuosa e festante, ha - tra i molti pregi - la capacità di trattenersi al di qua della soglia di qualsiasi (pur possibile) malinconia e di trasmettere un entusiasmo contagioso riguardo ai temi affrontati; spiccano, inoltre, come racconti all'interno del racconto, i piccoli e ben torniti quadri d'ambiente dai quali il romanzo prende le mosse, descrittivi - con notevole perizia - dei diversissimi luoghi dove i cinque affascinanti protagonisti trascorrono la loro esistenza quotidiana.

  Un'opera riuscita, pertanto, che ci sentiremmo di consigliare a chiunque cercasse una lettura gradevole e leggera, ma non disimpegnata: ricca di buoni sentimenti, sì, non mai ovvia, tuttavia, né sdolcinata, adatta a tutte le età e capace di ricordarci quanto sia improbabile e fuori tempo - in un contesto planetario - chiunque sogni di tracciare nuovi e inesistenti confini.

Giuliano Federici