Dionisio Da Pra
L'INCUBO DEL RITRATTISTA
Grafiche Veronesi, S. Lazzaro di Savena (Bo), 1999.

   Da Pra riunisce in questo volume undici suoi racconti che, come dice egli stesso, spaziano dagli ultimi anni ad un trentennio addietro. La scelta, poiché di una selezione si tratta, è felice: tutti i brani denotano un'ispirazione variegata e viva, capace di mutare argomento e registro conservando, però, una sostanziale fedeltà ad un mondo narrativo che ben amalgama concretezza e immaginazione, realismo e fantasia.
   La scrittura sembra spesso lì lì per spiccare il volo verso lidi di meraviglia e di emozione fanciullesca, come del resto lo stesso autore ha fatto in libri precedenti, ma conserva l'àncora della realtà quotidiana, pur talora trascolorata e trascesa in un'atmosfera cui non risulta estranea la dimensione del sogno.
   Sfilano così personaggi né davvero vincitori né del tutto sconfitti nei quali ciascun lettore può, volendo, riconoscere figure del nostro mondo quotidiano o aspetti del proprio stesso carattere, ché virtù dei validi scrittori è saper deporre nei caratteri d'invenzione elementi universali conservandone però la vitalità e senza ridurli a puri exempla: con qualche escursione, anche, ai confini del futuribile o nell'apologo nello stile di Esopo, ma sempre mantenendo una sorta di "primo piano" sulla dimensione interiore dei protagonisti.
   Il pregio maggiore di Da Pra resta, a nostro giudizio, la capacità di mantenere l'equilibrio tra lo sguardo distaccato del narratore e la partecipazione affettuosa al destino di uomini e donne che, come detto, incarnano - trasfigurandolo in un contesto di leggera, appena percettibile fiaba - il destino di molti e di molte: ricco di sentimenti senza scadere nel sentimentale, insomma, l'autore si conferma padrone della propria materia e dei segreti della scrittura.

Giuliano Federici
La Nuova Tribuna Letteraria, Anno X, N° 57, 1° Trimestre 2000